La vicenda della Beata Angela ha formato oggetto (1985) di  uno studio prodotto  dalla Cassa di Risparmio di Foligno per celebrare il VII centenario della sua conversione. Il tema, assai studiato nelle più importanti Università e in particolare alla Sorbona, è stato riproposto in modo sistematico come edizione critica de “Il libro della Beata Angela da Foligno”.
Il Liber, nell’edizione di Adelphi del 1992, reca l’introduzione di Giovanni Pozzi che rende conto della “inconsueta notorietà di Angela in Francia” dovuta ad una circolazione dei testi mistici al di fuori dei percorsi devoti ed ecclesiastici; assai diffusi e studiati quelli del 1696, del 1863 e soprattutto il testo di Ernest Hello del 1873.
Il Liber resta parola “rivelatrice” che fonda una spiritualità tra le  più alte di ogni tempo, toccando il cuore d’Europa con suggestioni che portano Foligno al vertice di quel  misticismo umbro al femminile  che negli stessi anni (seconda metà del XIII° secolo) vede  Margherita a Cortona  (1247-1297), Vanna ad Orvieto (1264-1306), Chiara a Montefalco (1268-1308).